Pasqua è andata (sto seriamente pensando di vendere cioccolata da tanta che ne è arrivata in casa), e Pasquetta... beh, lasciamo perdere. Un freddo boia, la falegnameria di M. strapiena di gente metà della quale una massa di imbuchescion, quasi tutti estranei, musica a palla che dava un fastidio enorme (ma perchè poi metterla? Non si può capirsi mentre si parla se non si urla, e aurlare dopo i due convenevoli di rito si perde la voglia di fare conoscenza se non altro perchè manca il fiato...), Gabri che come siamo entrati si è tappato le orecchie e la sua voglia di divertirsi è svanita in un attimo, e a me è venuta un'ansia e una fretta di andarmene... Ho resistito solo ed esclusivamente per non togliere a Papigà il piacere di stare con i suoi amici, ma per un po' è meglio che mi lasci in pace. A me la confusione non piace, gli estranei possono diventare conoscenti se ce n'è la possibilità, ma nella baraonda è impossibile. E il mio più gran daffare è stato cercare di far passare a mio figlio delle ore sopportabili. Ieri ho trascorso la giornata praticamente con lo stomaco sottosopra, a smaltire il freddo del giorno prima che mi ha provocato crampi per ore. Ci rifaremo l'animo il venticinque aprile, con la solita più stretta ma piacevole compagnia dei soliti otto o dieci al massimo. Se poi il tempo tiene, sarebbe ora di rimettere in funzione il caminetto e grigliare un po' di costa...
2 commenti:
In effetti è poco piacevole quando c'è troppa confusione soprattutto per i bambini...Noi siamo stati a casa sia a Pasqua che a Pasquetta, il piccolo era ammalato e poi quest'anno è venuta troppo presto, spero anche io per il 25 aprile...un abbraccio.
ciao, passa da me, c'è un invito per te
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