domenica 6 luglio 2008

Oggi ho fatto caso al contagiorni qui sopra: Gabri ha esattamente quattro anni e mezzo giusti giusti. E' a casa con la febbre da tre giorni. Febbre e nient'altro, nè mal di pancia, nè di gola, nè otite, niente di niente. Se domani la situazione non migliora tocca portarlo dal pediatra, armarmi di pazienza per infilarmi per l'ennesima volta in quella schifosissima situazione pediatrica che c'è qui nella bassa. Per chi non lo sapesse, non abbiamo un pediatra della mutua assegnato da due anni a questa parte, non ci sono soldi per pagarlo. Quindi chi abita in questa zona o va privatamente (e non è il caso per una cavolata come questa, e comunque non ce lo possiamo permettere), o fa visitare il bimbo dal medico di famiglia (se accetta di farlo, e il nostro lo fa raramente perchè non si vuole prendere questa responsabilità) oppure si va all'ambulatorio pediatrico in ospedale. E c'è da piangere: pochissimi medici, troppi bambini, attese interminabili e una segretaria che starebbe meglio a raccogliere pannocchie tra i campi (e qui sorvolo o scendo nell'incazzoso). Insomma, una situazione precaria del tutto inadeguata. Ma tocca adeguarcisi, quindi... La cosa più fastidiosa è che con questo caldo tocca tenerlo chiuso in casa, per fortuna abbiamo il climatizzatore. Però avere il giardino e non poterne godere appieno è un po' deprimente.
Papigà oggi torna al lavoro. Che ferie di m..da. La casa è stata un cantiere per due settimane, e i lavori non sono ancora finiti. Due anni fa per la tettoia, quest'anno per la casetta degli attrezzi. Che qualcuno dirà "tanto bene che ce l'avrai, sei fortunata". Si che lo sono, ma la casetta non l'ho voluta io, mi è stata imposta da mio suocero con i suoi tempi e i suoi casini, e io potevo viverci anche senza che forse sarei un po' più serena, senza dover cozzare continuamente contro la sua invadenza. Inutile, ha finito lo spazio per piantare chiodi in casa sua e va a piantarli in casa altrui. E guai a chi fiata. E io non ne posso più, ero abituata a decidere io cosa fare in casa mia cavolo...


Ah, qualcuno ricorda QUESTO post?  Beh, sono dieci giorni che so l'esito della cosa e non ho il coraggio di sbloggarlo. E' negativo, e mi dispiace da morire. Non ho nemmeno il coraggio di andarla a trovare, non ho idea se abbia voglia di parlarne o no... si sa, ci sono persone che di fronte al dolore vorrebbero il mondo attorno e altre che si rinchiuderebbero in uno stanzino. e io non sapendo cosa fare penso di lasciar passare ancora qualche giorno, poi andrò a trovarla...

1 commento:

larafa ha detto...

.... Per la tua amica: spero solo che non faccia come mia cognata che si è rassegnata all'idea.... Vero, dopo un po' di delusioni.... ma dille di non rassegnarsi mai!!!!