sabato 4 settembre 2010
Questione di pancia
Questo piccolo post per rispondere a tutti i commenti di due post fa.
Fare il medico non deve essere facile, e come penso spesso e volentieri, è una vocazione anche la specializzazione che uno sceglie. O fai centro, o lavoricchi. Ma come per tutti i lavori penso.
Io non ci filo più sopra, il chirurgo che mi ha parlato è una persona che trovo divertentissima quando la trovo tra i corridoi, un po' meno quando mi mette le mani addosso, ma se devo dirla tutta quando mi è stato detto CHI mi ha fatto l'intervento vero e proprio ho tirato un sospiro di sollievo di proporzioni gigantesche. E vabbè, non siamo tutti uguali dopotutto.
Certo è che in questi mesi sto imparando di chi fidarmi e di chi no, a chi dar credito e a chi darne meno, ma non è sempre facile azzeccarci nè in questo genere di cose nè in tutti i rapporti umani in genere.
Nella "faccenda" mi fido ciecamente di una persona sola, anzi due, facciamo tre (ops, questa frase l'ho rubata da Pieraccioni), ma come penso un po' tutti non viaggio col paraocchi e di tanto in tanto qualche spiffero filtra attraverso il mio vestito da viaggio. E siccome questa strada è la prima volta che la percorro (e pardon, mi auguro fortemente anche l'ultima) probabilmente dovrei allacciarmi meglio i bottoni del giaccone. Ma a chi non è capitato almeno una volta di dimenticarne uno aperto?
Ora, io ho deciso di stare tranquilla fino al colloquio con l'oncologo, e quel che sarà sarà, ma non perchè mi è stato consigliato da tante persone, bensì perchè sento che è la cosa migliore da fare con la pancia più che con la testa. E la pancia non mi mente mai.
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8 commenti:
giustops.e in linea generale i chirurghi hanno il tatto di una betoniera spiaggiata...
sai...hai ragione....a volte certe questioni è meglio affrontarle di pancia...che con la testa......e se si parla di affrontarle con il cuore, figuriamoci poi....Ti abbraccioCiaoA.
brava, bisogna fidarsi altrimenti è una continua girandola di pensieri e di ... medici,sono con Teun abbraccio grande
Io penso che la verità vada sempre detta è un dovere del medico e un diritto del paziente.Però c'è modo e modo.Purtroppo la sostanza non cambia, ok, ma la forma, la forma a volte è importante.Chiedo scusa per l'intrusione, ma da futura (si spera) appartenente alla catgoria medica, volevo dirti che nel mio piccolo mi impegnerò nella comunicazione.Non sarà facile, ma leggere quello che sente chi è "dall'altra parte" (cito il titolo di un bel libro scritto da medici che diventano pazienti) mi aiuterà, spero, a non commettere questi errori.Un abbraccio sincero.Gin
nella pancia c'è il cuore delle donne, no? perchè non ascoltarla?
E le pance delle mamme sono state collaudate per bene dai figli. Quindi, vai, di panza, panzarotta, va là...Kriegio
non tutti sono così poco delicati come quello che hai incontrato tu, ma che vuoi ogni tanto ne capita uno.... per quel che riguarda la positività dipende da quanti linfonodi lo erano e in che misura. Io avevo solo una metastasi di 2 mm e ho evitato la chemio e comunque l'hai affrontata una volta e l'hai superata, no?'Mi raccomando, ora non stare ferma, ma muoviti, vai in bici, fai ginnastica (dolce), è il modo migliore per recuperare il braccio e la tonicità del busto. A m'arcmand putèla!!!bacioni, dany
@dany: grazie! Quanto a muovermi puoi giurarci... la bici non è indicata per chi ha fatto lo scavo asellare, almeno per un mesetto, ma per il resto dovrebbero legarmi per farmi stare ferma. E faccio le mie fisio da brava bravina
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