Oggi il Power ha fatto il tempo pieno a scuola, come ogni martedì.
E' già successo altre volte che per chissà quale scherzo della sua fantasia, al momento di scendere le scale all'uscita pomeridiana il Power va in tilt, non vuole scendere, si mette a far capricci, e tocca andare a prenderlo di sopra (due piani di scale, sic) mentre l'insegnante impanicata sbraita che "signora suo figlio non si capisce perchè, è scoppiato in urla e pianti dieci minuti fa" (e se si capisse il perchè non staremmo a ribaltare tutti i santi del calendario da settembre in qui, o no, secondo lei?).
Di solito a queste uscite è sempre andato mio marito a prenderlo, per puro caso di coincidenze di turnazioni varie. Ed erano urla sue, di mio figlio e dell'insegnante, e strattoni per tirarlo fuori dall'aula.
Oggi è toccato a me.
Siccome sono solo la madre, ho fatto le scale con tutta la calma del mondo (e col fiato sui talloni, vabbè).
Siccome sono solo la madre, entrando in aula e trovando il Power in lacrime non mi sono scomposta di un pelo (apparentemente, dentro mi sono chiesta come caspio ucire da questa situazione con meno danni possibile).
Siccome sono solo la madre ho agito di istinto, e fingendo di non sentire le urla ho espresso meraviglia per i colori e i disegni della stanza, e ho chiesto dove fosse il suo banco e chi fosse il suo vicino.
Siccome sono solo la madre ho inventato una balla di sana pianta per distrarlo, raccontando della mia compagna di banco che mi somigliava così tanto che la maestra ci confondeva.
Siccome sono solo la madre, quando la maestra è rientrata in aula dopo aver consegnato i restanti bimbi ai rispettivi genitori con le braccia alzate sbraitando angosciata che "e insomma qui..." l'ho guardata con la coda dell'occhio e le ho fatto cenno con la mano di non intromettersi, senza smettere di parlare con mio figlio. Che nel frattempo si è calmato.
Siccome sono solo la madre, ho inventato una seconda balla di sana pianta: Jack ha rotto il maialino di pongo che avevo messo vicino alla macchinetta del caffè, e bisognava costruirne un altro, quindi era il caso di muoversi.
Siccome sono solo la madre, sono riuscita a portar fuori dall'aula e dalla sua crisi di pianto e rabbia mio figlio facendogli credere di essere lui stesso a decidere che era ora di andare a casa e anche alla svelta, salutando la maestra sorridendo, maestra che nel frattempo si è calmata anche lei.
Senza urla, senza panico, ma soprattutto senza rimproveri.
Nell'uscire dall'aula, senza smettere di parlare col Power, con la coda dell'occhio ho scorto il bidello raccogliere la mascella dell'insegnante da terra.
Il Power ha la sua fetta di problemi, e su questo non ci piove. Che vada aiutato è fuori discussione.
Però, e qui mi dispiace ma devo spezzare una lancia a favore della suddetta insegnante, anche la maestra ne ha di belli e di buoni, per i quali non posso far nulla, ma capisco che essendo un essere umano (e per fortuna) con i suoi limiti e le sue ansie (come tutti) evidentemente il Power la spiazza e la mette in crisi. Sono sincera, mi dispiace. Mi dispiace perchè per lei non deve essere facile gestire mio figlio. E' che ho l'impressione che sia il cane che si morde la coda: mio figlio è ansioso, lei è ansiosa e trasmette ansia, e non se ne esce. E secondo me non è una donna da condannare, ma da aiutare. Giuro, per quanta antipatia possa avere nei suoi confronti, oggi ho provato il desiderio di farci una chiacchierata davanti a un caffè.
Lo sbaglio, e su questa cosa proprio non posso tacere, è dare per scontato che se un bambino ha dei problemi sia necessariamente al cento per cento colpa dei genitori, ai quali viene demandato in toto il compito di risolverli. Peccato che nelle ore di scuola generalmente un genitore è in altre faccende affaccendato, e non perchè la scuola sia un parcheggio per bambini, bensì un obbligo.
4 commenti:
può darsi che accumuli anche troppa stanchezza e che sia il suo modo di scaricarla...io mi sono accorta che maria merola parte con dei capricci inspeigabili quando accumula troppa tensione...probabilmente sono ancora troppo piccoli per esprimere il loro disagio in altro modo
Probabile, Pattoletta.
A te, che hai usato il cuore in ogni parola di questo post. E non solo nei confronti del Power. Un cuore speciale, però non quello comandato dall'istinto ma dalla ragione, quello che - vedrai - sarà vincente!
Roberta
Sei una mamma speciale si vede anche qui...
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