lunedì 19 gennaio 2015

Epilogo al post sulla ricerca...

...su Pablo Neruda.
Mi sta bene che si possa campare belli e felici, e magari un giorno che so, catapultati in un futuro da soddisfatti professionisti amanti del proprio lavoro e con un brillante avvenire, anche senza sapere chi era Pablo Neruda. Tutto sommato io non sono una professionista nè ho un brillante avvenire ma sono comunque contenta del punto in cui la vita mi ha portato (anche se obiettivamente, per i più, non è certo granchè, anche se tutto dipende dai punti di vista, e l'unico di cui mi importa - detto fuori dai denti - è il mio), anche se Pablo Neruda a malapena so che è esistito e che ha scritto versi, che ha scritto l'Ode al Miciozzo, e che non era nemmeno italiano per nascita.

Però.

Non è che tu, maestro, puoi scassare l'anima per una settimana perchè vuoi che i ragazzini imparino a fare bene le ricerche e le studino (come è giusto che sia) e gli fai la ramanzina quotidiana in merito, e poi - come per la maggior parte dei compiti assegnati per casa - manco controlli se sono stati fatti.
Alla fine poi ha ragione il Power a prendere sottogamba la materia, secondo il suo criterio per assegnare le varie priorità alle cose del suo universo, se tanto alla fine "se fai va bene, se non fai va bene uguale".

E dunque? E dunque niente, devo aggiornarmi: mi sa che mi sono persa qualcosa sui nuovi metodi per instillare negli adulti del futuro il senso del dovere. Ho bisogno di un corso.
E se il lavoro su Pablo Neruda su cui il Power ed io abbiamo speso un pomeriggio intero, dopo che mi sono impegnata in uno dei miei migliori monologhi maternali pseudo-intento-educativi (mi mancava solo la toga da Chiar.ma prof.ssa etc. etc., in compenso il ferro da stiro in mano mi dava un tono deciso, ne sono convinta perchè lo specchio non mentiva) sul maggior vantaggio a livello di cultura personale che si trae dal fare bene un lavoro assegnato, contrariamente a quello che si ottiene facendo il minimo sindacale per portare a casa un misero "sei" (che non è comunque un 5, ma perchè accontentarsi avendo gli strumenti per ampliare la propria mente, in primis una buona intelligenza, ed in secondis una eccellente connessione Wi-Fi?)  e in seguito partorito un post (anche simpatico, dai) con la parte curiosa della minestra era, alla fine, un lavoro rispondente alla consegna del giorno prima, non lo sapremo mai. A fronte di una simile lacuna, ci attende un futuro infelice. Ahimè.

3 commenti:

azzurrocielo ha detto...

non c'è niente di più avvilernte doverv fare dei compiti che poi sai già in partenza che il prof non guarderà neppure. Ai miei figli danno compiti per le vacanze che puntualmente non vengono richiesti e tu hai voglia a predicare il senso del dovere quando poi manca il pezzo finale di questo cammino educativo
buona giornata
Annamaria

Isa ha detto...

Ma dai non è giusto!!! Ovvio che poi si perde la motivazione...Certamente sarà servito comunque al Power...e forse è questo che gli deve rimanere come insegnamento...purtroppo non tutti gli insegnanti possono definirsi tali...e alle medie ce ne sono anche molti di più e gli auguri che possa trovarli tutti degni di portare quel nome...

Miss Marple ha detto...

Far studiare Neruda alle elementari e poi svilirlo così... Che peccato! Neruda io l'ho scoperto alle superiori e mi sono innamorata profondamente dei suoi versi, che sono per me tra i più belli e profondi di tutta la poetica esistita.
Mi fa venire una gran tristezza questa superficialità e questo svilimento...
Se dai un compito così impegnativo ad un bambino (che secondo me non può capire appieno ancora un bel niente della sua poesia) poi devi per forza controllare e anche premiare chi ha cercato di fare bene.
Ci sono tanti poeti più vicini all'età dei bambini e ragazzi da studiare!
Sonia