Insomma, stamattina l'ho iscritto in prima media. E dopo aver ricevuto la doppia mail di conferma da parte del MIUR, si sono aperte le cataratte. Eh beh, concedetemele.
Che adesso che c'è sta cosa di doverlo fare online, quasi non fai in tempo a renderti conto che è ora di farlo e l'hai già fatto. Niente coda in segreteria, niente firme da mettere, niente segretaria da stressare con millemila domande. Niente: te la vedi tu e il monitor, e il MIUR dall'altra parte che ti chiede anche la taglia delle mutande. Freddamente, chiaramente e velocissimamente. L'ho iscritto, d'accordo con lui, scegliendo l'orario pieno (36 ore), con il servizio mensa anzichè pranzo al sacco (come alle elementari), senza scuolabus (non ce n'è bisogno). Che poi dopo ti trovi a rileggere millemila volte la stampata della domanda che hai fatto, con il terrore di aver sbagliato anche solo una cifra del suo (o del tuo) codice fiscale, o peggio, un numero del codice identificativo della nuova scuola (e se per errore l'hai iscritto involontariamente di nuovo in prima elementare per colpa di uno stupidissimo numero letto e trascritto male? No, sono io che li sto dando, mi sa, i numeri...), ma fa niente. Si chiama "panico da mamma che vede il figlio scivolargli dalle mani". Malattia psichiatrica molto comune.
Ecco. E' fatta. Il Power è apparso su queste pagine quando aveva ancora il pannolino, e adesso se ne va alle scuole medie. Quelle dove le maestre sono i prof a cui dai del "lei", che non ti guardano a ricreazione ma lasciano l'aula e i ragazzini agli occhi del bidello, e la ricreazione dura un terzo di quella a cui eri abituato alle elementari e devi giocartela tra la fila per il bagno e l'ingoiare il pacchetto di crackers in tempo (che quando ho detto al Power "non ci sono giochi nell'androne con cui passare il tempo quando piove" gli ho visto cadere la mascella in un nanosecondo); quelle dove ricominci dall'essere il più piccolo, e i ragazzini più grandi di te hanno la faccia butterata di brufoli e sono alti un metro e ottanta, e li prendi in giro finchè, nel giro di poco, non ti ritrovi come loro e ti chiedi il perchè; quelli dove non ci sono sconti per i compiti, per le verifiche, per i giorni a casa in malattia, e dove sentirsi dire "ti mando dal preside" non è la miglior frase che ti possa venir rivolta. Quella scuola dove finalmente mio figlio si recherà da solo tutte le mattine e dalla quale da solo tornerà a casa, in bicicletta, come metà dei compagni (quelli che non usano lo scuolabus), e quando verrà accompagnato o ritirato dalla sottoscritta saranno eccezioni dovute al più al maltempo e non più la regola ferrea.
No, non adesso, tra poco. Troppo poco. Che se questi undici anni sono volati così velocemente, non riesco ad immaginare quanto più velocemente scorreranno i prossimi. Ma non lo voglio nemmeno sapere: non mi voglio perdere, nel bene e nel male, assolutamente niente.
10 commenti:
Urca, mi hai fatto venire un magone!!
Io sono alle prese con una quasi 4enne e mi sembra di avere davanti ancora molto. Poi mi guardo indietro e mi rendo conto che questi 4 anni son volati....e così pure gli altri dici???
Buiiiiiiii....
E vedrai che cambiamento! Un sacco di compiti in più senza dubbio e il fatto di sentirsi già più grandi!
Quello che è cambiato per mia figlia sono fondamentalmente i compagni e l'omogeneità della classe...prima era davvero meglio assortita..ora sono davvero pochi i compagni che studiano, fanno i compiti ed hanno voglia di lavorare (perchè di voglia si tratta!)...Tutti sveglissimi ma ahimè parecchi senza alcun stimolo...o forse che avrebbero ancora bisogno di essere seguiti e non lo sono affatto...
Comunque davvero crescono in fretta e vedrai che ne sarà felice anche il tuo Power di questo cambiamento...Auguri!
Che facoltà ha scelto epr l'Università?
:-D
Già. Il tempo vola. Peccato sprecarlo in inezie. Ma voi lo state usando molto bene. A mio parere.
(sempre) quella di Lucy
Commozione...!
i bimbi crescono, le mamme invecchiano e le nonne....le nonne vanno in panico...no, la mia Tata fra due anni anche lei alle medie, no, la mia Tata no
@Pking: non voglio illuderti ma... parlo per me, più cresce e più veloci scorrono gli anni. Accidenti. Il mio medico (papà di due ragazzine) sostiene che in questo senso la natura è terribilmente ingiusta con i genitori.
@Isa: grazie :-)
@Quelladilucy: devo chiedergliela, la cosa dell'università. Ma mi sa che qualsiasi risposta mi darà, visto il soggetto, sarà sicuramente argomento per un uovo post ad hoc :D
@Cris: no, la tua Tata no, non cresce. No no. Concentratici. Se ti sforzi ad autoconvincertici, non cresce. Sob...
a me è successo che a settembre a mezzanotte mi telefona mio figlio e mi dice"mamma c'è un problema" . Dopo aver rischiato subito un infarto con una frase del genere,chiedo. Gli hanno rubato il portafoglio mentre era in spiaggia con la morosa... Morosa?! ma se era l'altro giorno che iniziava le medie!!!! Eh sì il tempo passa talmente veloce che te li ritrovi che l'anno prossimo se ci saranno voterà alle elezioni...
Annamaria
No vabbè, il giorno in cui sentirò nominare per la prima volta seriamente la "morosa"... oddio, muoro...
che dire....mi ricordo ancora quando andava all'asilo...e ora ha quasi 36 anni e un figlio quasi duenne...argh!
Cara, come ti capisco!!!! Stamattina è toccata anche a noi e dopo un po' di minuti al pc ci siamo ritrovati con il Baby iscritto in prima media e la Principessa in prima elementare...E quando l'abbiamo comunicato telefonicamente all'Erede ha detto solo: GIA?!
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