martedì 27 gennaio 2015

Sul filo del rasoio

La vita è fatta anche di queste cose, alti e bassi. Anzi, è fatta, pare, SOLO di alti e bassi. E uno pensa che quando arrivano gli "alti" è il momento del respiro.
E ho respirato. Ho finito, con oggi, quattro anni di controlli, dei quali "a cuor pesante" ho vissuto solo il primo. Dopo il primo, visti gli esiti, ho iniziato a vivere i successivi concedendomi di pensarci e di abbandonarmi ai pensieri cupi solo tre giorni prima. Andata bene la prima, andata bene la seconda, mi son detta in fondo al cuore "evviva, è passata. Ho trovato la formula magica per vivere il follow-up con il minimo sindacale dei timori. Mi sono considerata "fuori", ma non "fuori" dal pericolo-recidiva, "fuori" da quella fetta di ex pazienti oncologici che vivono il periodo dei controlli sempre col fiato in gola, sempre pensando non "se", ma "quando". Io "quando" mi sono sempre rifiutata di pensarlo. Io ho altro da fare che perdermi nell'ansia da quarto piano del Little Hospital. Ho un figlio da crescere, una casa da mandare avanti, i miei bei capelli sempre più lunghi di cui andar fiera, la mia immagine recuperata come non fosse mai passato nessun treno portante chemioterapici e cortisonici, la creatività da esprimere a tutto tondo, le amicizie da coltivare; non c'è spazio per la paura della recidiva. E poi dopo quattro anni e mezzo, mica salteranno fuori proprio adesso motivi per far tornare in bocca quello che ho digerito a fatica...


E invece no.

E invece, poi, arrivano le mie analisi, e i valori del fegato sono per la prima volta sballati. Non si sa perchè: non prendo farmaci nuovi, non ho cambiato alimentazione, non ho preso un etto durante le feste, niente. Ma sono sballati. E non è mai successo prima in quarant (adue) anni.
Non solo: oggi sono stata a visita oncologica, e spedita a fare eco al fegato e al seno come un missile. C'è un nodulo al seno operato. Un nodulo molto dolente. Che può essere tutto e può essere niente, ma va visto subito. Prendono appuntamento dal reparto, io rimango in attesa della telefonata per sapere quando recarmi a farle, ma entro otto-dieci giorni al massimo. Dopo l'ecografia, indipendentemente dall'esito, dovrò rifare le analisi per i valori del fegato. La mia fortuna è quella di avere un oncologo super-scrupoloso e super-prudente, e meglio così che il contrario.

Tutto questo è fresco fresco di stampa, sono sicura che tra una settimana ci sorrideremo sopra, ci guarderemo negli occhi e ci diremo "tanta paura per niente". Ci vuole tempo per razionalizzare. Non ore, ma giorni.
C'è che quando hai passato l'inferno, non sai dove andrai, ma sai qual'è l'ultimo posto in cui vorresti tornare. E quando ti scotti con l'acqua calda hai paura anche di quella fresca. Forse sono stata una incosciente ad essere così ottimista per tutto questo tempo, ad andare a fare i vari esami pensando che tutto sommato erano solo uno scaricare sterile di un fascio di impegnative per fare il carico di altre (tanto va sempre tutto bene...), ma almeno ho vissuto quattro anni senza considerarmi "malata" non più di quanto non mi ci senta per la sola malattia reumatica. E in questo sono fortunata.
Adesso però vorrei addormentarmi oggi e svegliarmi con gli esiti di tutto già in mano. Che l'attesa di sapere è la cosa peggiore. E poi quel che deve essere, sarà. Anche perchè diversamente non si può fare.

Ma ho paura.


14 commenti:

Livia ha detto...

GULP... in bocca al lupo!!!

ziacris1 ha detto...

e io ho paura con te, non è di certo incoraggiante, ma ci sta

cinziaxxx ha detto...

Pensa positivo

Anonimo ha detto...

Siamo tutte con te e abbiamo tutte le dita incrociate.
Un abbraccio e un bacio in attesa di buone notizie.
Cristina B.

azzurrocielo ha detto...

ammiro la tua capacità di aver vissuto questi anni di follow-up con la giusta ansia e io voglio seguire il tuo esempio, poi sarà quel che sarà ...ma ora faccio il tifo per te con le dita incrociate ... anche quelle dei piedi
un abbraccio
Annamaria

Katia ha detto...

Ciao Sara, noi ti pensiamo tutti insieme, lo sai che è come se ti conoscessimo. Siamo con te!

Isabella ha detto...

Cara Sara, che brividi che ho avuto leggendo tutto d'un fiato!...Incrocio tutto il possibile e spero che vada tutto bene...sii sempre positiva. Non ho mai vissuto un'esperienza così forte sino ad ora, ma purtroppo ogni giorno sento tantissime esperienze che mi toccano e soffro sempre soprattutto quando tocca a persone della mia età e spesso anche più giovani... e ammiro la forza di tutte voi nel non mollare e nel fronteggiare senza mostrarsi deboli anche per far vedere ai propri figli che la mamma è sempre una roccia! Ti ammiro ogni giorno di più.
Facci sapere.

Anonimo ha detto...

Aspettiamo insieme, ti teniamo la mano.. Claudia

Micol ha detto...

Attendo con te..
Ti abbraccio

Anonimo ha detto...

Fossi stata meno incosciente sarebbe cambiato qualcosa?....bhe...sì...avresti vissuto male!!!
Dai che ridiamo tutti assieme la prossima settimana!!! ;-)

Un bacio
Silvia-Venezia

Anonimo ha detto...

Sara, in bocca al lupo. Ma proprio con tutto il cuore. ♡
Laura A.

wolkerina ha detto...

Azz Mamigà, capisco la paura e capisco l'ansia, sono con te!
P.S. e comunque non sei stata un'incosciente, sarebbe cambiato solo vivere male questi 4 anni

la gabibba ha detto...

aspettiamo con te...e hai fatto bene a non preoccuparti troppo in questi anni, cosa sarebbe cambiato? un abbraccione forte

Mia Camilla Lazzarini ha detto...

Con qualche giorno di ritardo, ma non meno partecipazione, ti abbraccio e ci sono.
E concordo con chi ha scritto prima di me: affrontare i controlli senza caricarsi troppo di ansia aiuta a stare meglio, quindi è giusto.