venerdì 29 luglio 2011

Odio l'estate


Odio l'estate.


L'ho sempre odiata, fin da quando ero bambina.
Da bambini non si andava quasi mai in vacanza, non si poteva. Per due o tre estati consecutive siamo stati al campeggio, una volta i miei genitori ci hanno spedito in colonia (esperienza di cui ho un ricordo ansiogeno), poi basta. Le nostre estati infantili erano fatte di mattinate in giro per una Mestre deserta, negozi chiusi, parchi-gioco vuoti (non proprio, c'erano le zanzare, ma non ci si poteva imbastire dei giochi), il caldo che rimbalzava sull'asfalto bollente e rendeva i pomeriggi passati in terrazzo carichi del suo odore acre.

Da ragazza non ho ricordi migliori. Si, qualche campo-scuola con gli scout, i corsi per catechisti, ma dovevo elemosinare le settimane (una l'anno eh) d'agosto al mio titolare (perchè ho iniziato a lavorare a sedici anni) diversi mesi prima, con nemmeno la certezza di riuscire ad averle fino al giorno prima di partire. Perchè a Venezia il mese di ferie estivo è prerogativa esclusivamente degli operai delle fornaci e degli studenti, mentre tutto il resto della città lavora forse più degli altri periodi dell'anno: negozi, uffici, alberghi, ristoranti e compagnia bella.  Le mie estati mi facevano rimbalzare tra le ore trascorse in traghetto facendomi largo in mezzo a sciami di turisti sudati e intenti più a godersi il panorama che non a stare attenti a come si muovevano, ore in piedi in negozio con l'aria condizionata accesa ma la porta perennemente aperta (perchè altrimenti, diceva il capo, la gente se vede la porta chiusa non entra), serate in solitaria sul terrazzino di casa (da single e da fidanzata, perchè per il mio ex moroso nonchè attuale marito era sempre in servizio o quasi) e una lotta frenetica e inutile contro le zanzare, che dove vivevo io avevano il loro habitat naturale. Si, era romantico, gli scritti più belli che io ricordi sono scaturiti in quelle sere trascorse ad ascoltare il rumore delle onde leggere infrangersi sulle rive silenziose, sotto a uno specchio di luna che non ho visto mai in nessun altro posto, ma tolto questo, nient'altro.

Adesso le mie estati non sono migliori di allora. Mio marito ha il pieno del lavoro tra giugno e settembre, considerato che ha il controllo delle spiagge tra le più caotiche del nord Italia, quindi viaggia tra le sette e le dodici ore di lavoro al giorno (e la notte), con punte massime il fine settimana. Ferie? What's? Mio figlio in questi mesi è ingestibile: il centro estivo è saltato per motivi che non sto a raccontare (sennò facciamo notte), si annoia, e cerco di trascorrere il maggior tempo con lui fuori casa, che sia a far la spesa o in giro in bicicletta, ma non si può farlo dalla mattina alla sera, la casa va pur mandata avanti, senza contare che quest'anno in particolare ho anche tutto il resto che mi tiene impegnata. Parchi gioco? I due parchetti del paese sono perennemente deserti: qui la gente i figli se li tiene a casa, quasi tutti hanno un giardinetto, e probabilmente è più comodo in questo modo tenerli d'occhio facendosi gli affari propri. Si, anch'io ho un giardino, e meno male che c'è, anche se con le piogge di quest'anno è infrequentabile a causa dei cinghiali volanti che lo abitano. In agosto comunque il paese si paralizza, fatta eccezione per un paio di giorni a metà mese in cui c'è la festa in piazza, il resto è desolazione.

C'è che in estate mi sento sola. C'è che questa estate mi sento ancora più sola. Saranno gli ormoni vagans, sarà che se mi guardo attorno c'è il vuoto, sarà che un bambino di sette anni non può riempire la vita di una donna di trentotto per quanto lo ami, sarà che mi sento incatenata qui da tutto quello che mi succede, sarà che un caffè virtuale non ha niente a che vedere con un caffè preso con un'amica in carne ed ossa scambiandosi confidenze e stupidaggini, ma mi sento sola. Ed è ora che io faccia qualcosa.


16 commenti:

utente anonimo ha detto...

"Ed é ora che io faccia qualcosa". Il solo pensarlo, per non parlare del metterlo per iscritto, mi sembra ti metta su una strada ottima per farlo.
Sono solidale.
Ciao Mamiga'.

Silvia-Torino

utente anonimo ha detto...

Tornerei volentieri a trovarti. Vediamo se riesco a venire su un altro lunedì. Baci Cristina

P.S. Se ti può "consolare" pure io qui mi sento spesso e volentieri sola. Nessuno che passa a trovarti (viaggio lungo) se non 2 volte l'anno con il compleanno dei bimbi, orari di mio marito e tanta ma tanta nostalgia

utente anonimo ha detto...

non sei sola hai tutte noi vicino a te.Un abbraccio. Cinzia

dany63 ha detto...

e allora reagisci: ci sarà qualche mamma amichevole e frequentabile tra quelle dei compagni di tuo figlio? potresti organizzarti con lei così magari neutralizzi un po' il pargolo... la mia peste quindicenne o sta attaccata al pc o è semplicemente via da casa (come ora) !!! 

lauraricama ha detto...

Ho capito che un po di amicizia virtuale non ti basta... io ho solo quella da offrire! Ma "è ora che io faccia qualcosa" mi fa pensare che la tua testa sta partorendo qualche idea interessante... 

corrihard ha detto...

ODIO L" ESTATE 2011!!!
Abbraccio forte forte
B.

corrihard ha detto...

... Ehmm scusa l' urlo ... sono un po' stanca ...
Mi vergogno del mio "egoismo"
Smile
B.

utente anonimo ha detto...

Ah... che bella l'immagine di Mestre deserta.. ormai io abito in prov di Padova, ma come mi ricorda la mia gioventù.. al massimo il gelato ti ci potevi prendere, in piazza ferretto nella laterale a sinistra.. cosa c'era? la capannina? E che dire di Venezia? Ci ho lavorato come cameriera per qualche tempo e la magia, correndo accaldata tra la cucina e i tavoli,  andava proprio a farsi benedire...
Lavorare anche di più proprio nel periodo in cui per gli altri ci sono le ferie rendeva la misura ancora più colma!
Per questa estate.. in bocca al lupo! Vedrai che qualcosa ti inventerai!

utente anonimo ha detto...

Pardon, sono Tilly, la commentatrice di prima!!!

amandablack ha detto...

Ciao, ti leggo sempre in silenzio. In quel di Venezia centro storico non è cambiato assolutamente niente...quasi quasi mi manca novembre e l'acqua alta!

utente anonimo ha detto...

Ti capisco, io da piccola abitavo a Feltre, nel bellunese, ma i miei d'estate lavoravano (in ristorante...) e mi parcheggiavano dalla nonna a Annone Veneto, caldo e zanzare giganti, si andava al mare a Caorle e ogni anno mi ustionavo e cambiavo pelle come un serpente, che col sole non vado d'accordo per niente.
Poi ci siamo trasferiti a Modena e il caldo, le zanzarone e la città deserta sono diventate una costante estiva, giri in bici di sera a cercare l'aria fresca, previa spalmatura di autan, e di giorno stai fermo e sudi anche se non fai niente, bellissimo se devi studiare..le prime ferie vere coi miei le ho fatte l'anno della maturità....che il lavoro dei miei si era cambiato in qualcosa di più civilizzato.
Adesso abito all'estero e l'afa non so più cosa sia, torno in Italia solo in inverno sotto le feste a trovare la mamma.
Ma faccio fatica a concepire che qualcuno possa andare in ferie verso un posto caldo, come fanno i miei quasisuoceri olandesi, forse tra altri 10 anni di "nord" comincerò a capire il concetto.
Stefafra

utente anonimo ha detto...

cara mamiga'
non sentirti sola, siamo in tante a leggere i tuoi post , fai un fischio e noni rispondiamo
un abbraccio,
cenerentola

ps: anche le mie estati erano un "deserto"....e odio l'estate perchèprorio in questio periodo io ho incontrato la "bestiaccia"
un soffio di serenità!

utente anonimo ha detto...

Ciao, non sei solo, mai.
Persone come te , rendono gli altri migliori !
Ti abbraccio forte, anzi fortissimo .

Ale ( sono nata a novembre, il 17 -lo scorpione non molla mai:o))))

 

Mamiga ha detto...

Vedo che siamo in tante ad avere ricordi estivi non proprio splendidi, alla faccia di chi sostiene che l'estate è in assoluto la stagione più bella...
Ma no, lo so che non sono sola, ma a me l'estate deprime, e sono stufa di viverla passivamente come ho sempre fatto, subendola. Solo che lamentarsi senza far niente per cambiare le cose non serve, perciò è ora di alzare le ciapett.

widepeak ha detto...

hai ragione mami, hai proprio ragione! dai, magari migliora però, no?

Mamiga ha detto...

Ma si Wide, io la fiducia non la perdo mai