venerdì 1 luglio 2011

Si può fare


Eccomi di ritorno dall'ennesima passata di scanner. E come si dice, non è finita qui...


Stamattina ho vissuto anche un'esperienza che non avevo messo in conto. Quando ho fatto lo stesso esame presso la struttura di Pordenauss arrivavo lì, mi iniettavano il contrasto radioattivo, uscivo dalla porta sul retro, andavo per i fatti miei, bevevo un litro di acqua dove e quando volevo e mi ripresentavo dopo tre ore per la scannerizzata attraverso Stargate.
A Udine non funziona così, e l'ho scoperto oggi: arrivi, ti iniettano il contrasto, ti accomodi in una saletta apposita ma non puoi uscire se non dopo due ore, dopo aver bevuto un litro e mezzo di acqua (e lì ho barato, ne ho bevuti due terzi e anche meno, ma di più non ce la faccio), eliminato l'acqua in altra maniera (...) ed essere passata sotto allo scanner (a Udine niente Stargate, ma un "coso" enorme che ti si piazza a due centimetri dal naso e ti fissa minaccioso prima di passarti millimetro per millimetro).   Fortunatamente nella saletta protetta c'è tanto di televisione e riviste, anche se manco a dirlo fortunatamente avevo in borsa una dose di crocette da fare (sto preparando la mamigata, chi non si fosse ancora iscritto lo faccia!).  In entrambi i casi poi ci sono le 24 ore in cui star lontana da bambini e donne in gravidanza, e io ne approfitto per godermi un po' di pace per i fatti miei

Sul momento ho sbuffato all'idea di dover rimanere lì (mio marito il doppio, perchè è stato esplicitamente invitato a rimanere fuori), ma poi penso, niente succede mai per caso.
C'erano altre tre signore in saletta, una più o meno della mia età e altre due visibilmente più avanti con gli anni. Questa donna più giovane si stava massaggiando un seno. "Sentinella", ho pensato subito. Anche lei un tumore al seno. Accidenti. Ricordo come fosse ieri quando ho seguito la prassi del sentinella, l'imbarazzo di dovermi massaggiare il seno davanti ad altre persone cercando di nascondere il gesto con l'altro braccio, e ho provato tenerezza. Tanta.
Ovviamente gli sguardi attirano gli sguardi e nel giro di pochi minuti ci siamo trovate a passar parola tutte e quattro. E tutte e quattro avevamo la stessa storia alle spalle, tumore al seno, controlli, terapie ormonali, io ho fatto chemio e lei no, l'altra mastectomia, io il quadrante, due signore con recidiva, una al seno opposto e l'altra ai polmoni, chiacchiere come se stessimo parlando di ricette di cucina.  Avevo davanti a me tre volti che nel chiacchierare mi sono diventati quasi famigliari, e ho pensato guarda come queste esperienze ti portano a parlare senza imbarazzo con degli estranei di cose di cui prima avevi perfino il terrore di pronunciare il nome.
E c'era appunto questa signora giovane, anche lei con bambini dell'età del mio, a cui la diagnosi è stata fatta tre settimane fa. E mi guardava. L'avrei abbracciata. Mi ha chiesto se la chemioterapia fa stare tanto male come si dice in giro, e io le ho risposto che non a tutti fa lo stesso effetto, chi reagisce in un modo e chi in un altro, non è una passeggiata ma il mostro una volta iniziato ad affrontarlo è meno brutto di quello che si immagina.


"Ma hai perso i capelli?"
"Si, e le ciglia, e le sopracciglia".
"E poi ti sono ricresciuti?".

Mi sono tolta gli occhiali. "Guardami", le ho detto, "non ho la parrucca, quello che vedi è tutto mio, giuro. Metti nello zaino tutto il positivo che puoi raccogliere, anche il più insignificante, e fissati su quello, vivi di quello, e vedrai che sarà tutto più sopportabile". Sono le parole che mi ha detto Mia all'inizio del percorso, e me le sono fissate davanti per tutto questo tempo traendone solo un gran bene. Anche se confesso che ripeterle a mia volta, a distanza di tanto tempo, mi ha fatto venire la pelle d'oca.
La signora accanto a me, che era al secondo intervento, sorrideva e annuiva con forza. E ha sorriso anche questa donna coraggiosa all'inizio del suo percorso.
Poi mi hanno chiamato, e ci siamo salutate.

Sono uscita dal reparto di medicina nucleare dopo una mezz'ora. Sono uscita felice. Avevo il cuore leggero, e ce l'ho anche adesso mentre ci ripenso. Il perchè non serve che lo dica, lo si può intuire. E spero che mi ricapiti ancora e ancora, come quando mi sono trovata io in cerca di sostegno e coraggio e ne ho trovato, poter dire a una persona guardandola negli occhi quello che a mia volta mi sono sentita dire da qualcun altro:  "si può fare, credimi, si può, non è impossibile. E' dura, durissima, ma si può fare". E sentirselo dire da chi lo ha vissuto sulla propria pelle ha tutto un altro peso.


17 commenti:

utente anonimo ha detto...

ciao, ti leggo da un po' ma non ti ho mai scritto. Questo tuo post mi ha spronato a farlo. Quando ho dovuto fare la radioterapia io, c'era un ente di volontariato che, una volta fatta la richiesta, passava a prendermi mi portava con altre persone dei paesi vicini, all'ospedale a fare la radio e poi mi riportava indietro. Avevamo anche la precedenza su tutti gli altri. Inoltre non ho dovuto pagare niente ma ho fatto di mia iniziativa un'offerta. il nominativo me l'hanno dato direttamente in ospedale dove ero in cura. Prova a chiedere magari anche dove abiti tu ci sono queste associazioni. Un abbraccio forte forte. Cinzia

utente anonimo ha detto...

grazie mamiga' anche da parte mia---
grazie per infondere coraggio e speranza---
sentirselo dire dachi lo ha vissuto in primis , è tutto un'altra cosa!
un abbraccio cenerentola

ps: dacci tue notizie dell'esame.

widepeak ha detto...

mi hai commosso amica mia, sono felice per quella donna che ti ha incontrato, il bene che le hai fatto è impagabile, noi lo sappiamo

utente anonimo ha detto...

sono arrivata al tuo blog perchè ieri hai risposto alla mia richiesta di parlare con arcobaleno. mi auguro che il tuo esame vada bene. io dal canto mio ho una bestiaccia all'unico rene che mi è rimasto. non se ne va e si riesce solo a tenerla sotto controllo con una cura molto pesante. io sono abbastanza depressa e ho voglia di cercare nuove amiche che mi sorreggano.per questo vi scrivo. Ti abbraccio anche solo virtualmente. Anna Lucia

utente anonimo ha detto...

Anch'io ti leggo silenziosamente da tempo, come da tempo seguo Annastaccatolisa, e vi ammiro per la forza ed il coraggio che avete, non so se al vostro posto riuscirei ad essere come voi, ma la tua esperienza di oggi mi fa pensare che ci sono ancora, tante,tante donne eccezionali come te pronte ad aiutare gli altri anche solo con le parole. Dany50 

roberta67 ha detto...

Ecco, Dany50 ha detto una cosa inoppugnabile: sei una donna eccezionale.
Roberta

stelleblu ha detto...

Quando ho fatto lo scanner al "sentinella", ero sola ad aspettare in una sala fredda e inospitale. Il tecnico era giovane (ho pensato:Mamma mia lo saprà fare?), visibilmente annoiato e sordo. E così in silenzio, infreddolita, imbarazzata e molto depressa ho passato il primo step. Ah avessi incontrato una Mamigá!!!

utente anonimo ha detto...

Io quando ti leggo, ho sempre la pelle d'oca...che bella la frase di mettere tutto quello che di positivo si trova ...un abbraccio cara. Angela

utente anonimo ha detto...

sai Mamigà, io per fortuna non ho passato nessuna di queste storie, ma se un giorno dovesse succedermi di trovarmi in uno di questi reparti, spero tanto di trovare una persona come te.. un abbraccio sincero, Serena

MiaSorriso ha detto...

Se è venuta la pelle d'oca a te a dirlo, immaginati a me a leggere che l'hai detto... 

utente anonimo ha detto...

HAI RAGIONE MAMIGA'! "QUEL COSO ENORME" COSI' VICINO, VICINO.........
A ME FECE VERAMENTE IMPRESSIONE, ANCHE SE MI AVEVANO AVVISATO DICENDOMI CHE NON C'ERA DA TEMERE CHE POTESSE SPIACCICARMI.......MA NON SI SA MAI!!
GIA' IMMAGINAVO L'ARTICOLO: SIGNORA RIMASTA COME UNA FRITTELLA....MENTRE CERCAVA IL LINFONODO SENTINELLA!!
A PARTE GLI SCHERZI SEI MOLTO SENSIBILE..........UN ABBRACCIO DA ARCOBALENO

lauraricama ha detto...

Sei sempre fantastica e credo che sia stata veramente una fortuna per quella ragazza trovarti lì e ascoltare le tue parole!!! Grazie Mamigà!

Ps, però finiamola con questi post strappalacrime... io parto facilmente ma poi faccio fatica a smettere!!!  

corrihard ha detto...

... un punto internet ne approfitto subito  per  "sentirvi" tutte ...
Grande Mamigá ... mai stancarsi di regalare un sorriso ...
Leggendovi non sapete quanto bene avete fatto a me e quanta forza mi avete e continuate a donarmi posso immaaginare sentire  "dal vivo" la vostra forza ... anzi permettimi se uso il tuo blog per ringraziare in particolar modo e pubblicamente Inno!  se non ci fosse stata lei ... 
Fine connessione un abbraccio forte forte forte
Liefs
B.
Un grande sorriso anche a te Mamiga cara

innoallavita ha detto...

.Ti ho nel cuore.

dany63 ha detto...

sei grande!

utente anonimo ha detto...

Ciao, ho rivissuto la mia storia cominciata 5 anni fa.... tutto uguale.... Ricordo perfettamente il massaggio per il sentinella e la mia mamigà fu una ragazza molto più giovane di me (io avevo 50 anni), quanto conforto mi diede! E nelle mie innumerevoli attese per scintigrafia-tac-pet-risonanze-ecc. che ho dovuto fare ultimamente, ogni volta che trovo qualche donna che mi parla dello stesso problema, viene anche a me l'istinto di abbracciarla! Un mega in bocca al lupo, sei stata grande!
Angela

lerinni ha detto...

arrivo a te da oltreilcancro.
sei una bella e importante persona. davvero.
erinni