La cosa meno confortante di tutte quando litigo in maniera pesante con mio figlio, è la risposta che ricevo da mia madre quando le racconto - anche per sfogarmi un po', lo ammetto - dei capricci che fa suo nipote e di quanto sua madre sia uscita dai gangheri.
"Ma non ti ricordi come eri tu da piccola?". E così mi paga.
Ora, presa così alla lettera la frase, la risposta che do sempre di getto (e che dall'altra parte del cavo del telefono sembra non arrivare MAI, visto che me la sono sentita ripetere ogni tre giorni), è che sfido chiunque a ricordarsi dei capricci che faceva quando aveva poco più di tre anni. Non è impossibile, certo, ma dei miei tre anni ho altri, se pur immensamente vaghi, ricordi.
MA se anche supponiamo il fatto che per un qualsiasi strano caso della vita io possa anche ricordare come ero all'età di mio figlio, io non la ritengo una valida attenuante per cui rinunciare ad educarlo. Con le buone o con le cattive. Il "tanto tutti i bambini fanno così" in certe situazioni non serve a nulla, se non a innervosire una Mamigà che è già super-presa dalla psicosi dello sculaccione vagante (che si è trasformato di recente in "battipanni vagante", alle mani non voglio più farmi male).
Insomma, per risolvere certe situazioni, situazioni peraltro che andrebbero risolte non dico in due minuti ma sarebbe sano farlo in meno di una settimana - vedi crisi di pianto stratosferico - la cosa che serve di meno è una frase sterile regalata al momento sbagliato. E ogni tanto vorrei che mia madre lo capisse.
Eh beh, sempre meglio di mia suocera. Lei se la cava quasi sempre con un "ma va... cosa vuoi che sia...". Intanto sono io che lo tiro su di peso da terra dopo che ci si è buttato di brutto perchè non ho soddisfatto una sua aspettativa, o altri capricci assortiti.
Meno male che almeno quando mi sfogo qui non c'è mai nessuno che mi faccia sentire una emerita madre incapace.
sabato 31 marzo 2007
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1 commento:
Eheheh, vedo che Granmamiga colpisce anche li!!!!
Eh si, cara Mamiga, GranMamiga non è mai stata un pozzo di scienza in quanto a soddisfazione e comprensione, e vivendoci lo sento tutti i giorni, credimi, ad arrvare fino alla frustrazione. Nessun altro può capirti meglio di me, giuro! Ci sono volte che non vorrei proferire neanche una parola, per evitare l'ennesima conclusione Sacrosanta che vuol dire tutto e non dice niente...
Comunque penso che nessuno è nato mamma o papà, e questi siano i compiti più difficili al mondo; perciò si ha tutto il diritto di poter sbagliare, entro certi limiti ovvio, l'importante è cercar di far entrare i valori sani e buoni che si hanno dentro.
Non sono un genitore, dirai e lo so, ma lo sento che ce la metti tutta, e vedrai che Trippa saprà darti i frutti del vostro impegno e del vostro amore. Ma come tutti i frutti, per crescere bene, hanno bisogno di impegno, costanza e pazienza. E i frutti più buoni arriveranno...
Un bacio ;-) ZioBettogà
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