Ieri Gabriele è stato alla sua prima gita organizzata dalla scuola materna, gita di un giorno intero (perchè mezza giornata sono già usciti in passato). Sono stati a Lingano, prima in una libreria per bambini e poi a un parco. Confesso che sono stata tutto il giorno in agitazione: perchè Gabri è il più piccolo della classe, perchè pensavo che facesse storie come sempre per salire in corriera, perchè avevo paura che gli succedesse chissà cosa, perchè perchè perchè... Perchè semplicemente è la prima volta che mio figlio si allontana così tanto e per tanto tempo assieme a persone che non siamo io e suo padre.
Che sciocca che sono. E' tornato felice, con il suo bel libro nuovo acquistato in libreria, pieno di cose da raccontare (a rate come sempre) e per niente stanco: tant'è vero che ha passato più di un'ora, poi, a correre con il bambino vicino di casa nel vialetto. Le maestre hanno riferito che è quello che ha dato meno problemi di tutti, si è comportato da ometto in ogni senso, e io mi sono preoccupata per nulla. Ha raccontato di come si sono seduti tutti sull'erba a mangiare il panino al prosciutto, dei tanti libri che ha visto, del gelato alla crema di riso che le maestre hanno comprato per tutti...
Ha anche portato a casa il pensierino per la festa della mamma: un portachiavi fatto col DAS e dei pezzettini di vetro colorati incastrati. Questo corredato da maxi biglietto con la poesia, e dentro un cuore tutto rosso disegnato da lui con sopra scritto il mio nome. Scontato dire che mi sono commossa.
Ho messo il portachiavi in uso: non solo per dargli soddisfazione, nemmeno solo per orgoglio, ma per ricordarmi ogni volta che apro la porta di casa l'emozione che una cosa così piccola e semplice mi ha provocato.
E' la meraviglia di scoprire e non capire fino in fondo come possa quel coso che ho partorito, e che quando l'ho partorito non faceva altro che piangere, mangiare, dormire e sporcare pannolini, dicevo come possa essere ora in grado di pensare con la sua testa ed esprimere concetti, fare qualcosa con le sue mani dopo averla immaginata, socializzare, avere la sua piccola indipendenza (anche per far pipì, ora non lo chiede nemmeno più, va in bagno e la fa... e meno male che per spannolinarlo ci misi sei mesi) e poter stare senza la mamma senza drammi per un certo periodo di tempo. Se ci penso mi sembra perfino impossibile.
Che sciocca che sono. E' tornato felice, con il suo bel libro nuovo acquistato in libreria, pieno di cose da raccontare (a rate come sempre) e per niente stanco: tant'è vero che ha passato più di un'ora, poi, a correre con il bambino vicino di casa nel vialetto. Le maestre hanno riferito che è quello che ha dato meno problemi di tutti, si è comportato da ometto in ogni senso, e io mi sono preoccupata per nulla. Ha raccontato di come si sono seduti tutti sull'erba a mangiare il panino al prosciutto, dei tanti libri che ha visto, del gelato alla crema di riso che le maestre hanno comprato per tutti...
Ha anche portato a casa il pensierino per la festa della mamma: un portachiavi fatto col DAS e dei pezzettini di vetro colorati incastrati. Questo corredato da maxi biglietto con la poesia, e dentro un cuore tutto rosso disegnato da lui con sopra scritto il mio nome. Scontato dire che mi sono commossa.
Ho messo il portachiavi in uso: non solo per dargli soddisfazione, nemmeno solo per orgoglio, ma per ricordarmi ogni volta che apro la porta di casa l'emozione che una cosa così piccola e semplice mi ha provocato.
E' la meraviglia di scoprire e non capire fino in fondo come possa quel coso che ho partorito, e che quando l'ho partorito non faceva altro che piangere, mangiare, dormire e sporcare pannolini, dicevo come possa essere ora in grado di pensare con la sua testa ed esprimere concetti, fare qualcosa con le sue mani dopo averla immaginata, socializzare, avere la sua piccola indipendenza (anche per far pipì, ora non lo chiede nemmeno più, va in bagno e la fa... e meno male che per spannolinarlo ci misi sei mesi) e poter stare senza la mamma senza drammi per un certo periodo di tempo. Se ci penso mi sembra perfino impossibile.
5 commenti:
Sta diventando un ometto...e si comporta bene ed è sicuro anche lontano da te, è merito tuo!!!
E tu devi essere orgogliosa....
L'agitazione per le gite scolastiche non finirà... La prossima settimana avrò quelle dei due più piccoli... che su quel pulman sembreranno ancora più piccoli...
Guarda che l'agitazione per quando escono c'è sempre io ce l'ho ancora per entrambi , anche se hanno 7 e 11 anni, penso che le mamme stiano sempre in pensiero...ed è bello emozionarsi davanti ai loro regalini, io avevo la lacrimuccia quando mi recitava la poesia...un abbraccio.
sniff...ormoni della gravidanza..sì sì.. snifff
Ciao Mamigà, anche mio figlio (anche lui quatrenne) proprio l'altra settimana ha fatto la sua prima gita in giornata. Sono andati a vedere una fattoria a Lusevera, quindi nemmeno tanto vicino da casa (rispetto a monfalcone) e anche io ero un po in ansia. Le maestre ci avevano lasciato il numero di tel. per contattarle se volevamo ma io ho preferito non farlo perchè è inutile che telefoni per chiedere cosa poi???? Loro avevano i nostri telefoni ed era la cosa piu importante.
Però non ho potuto non commuovermi quando è salito sulla corriera e mi ha salutato oltre il vetro....
Ma non sono stata l'unica eh?
E al ritorno invece si è commosso mio marito quando è sceso dalla corriera...
Hanno visto 2 acque, una cascata, una mucca (e dico una eh, perchè tutte le altre non si è capito bene dov'erano, ma sembra che la sua versione sia stata confermata da altri bambini :o))) e poi........vabbè farei notte a raccontare tutto.
Comunque tranquilla perchè come vedi non sei l'unica :o)
Ciaooooooo
serena
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