mercoledì 30 gennaio 2008

Pattini

Coraggio, stiamo tornando operativi... Il cervellino ricomincia a pedalare, ed è già un buon segno (sotto un certo punto di vista, sotto altri era meglio che se ne stesse in standby, ma tant'è, bisogna accettarsi così come si è...).
Oggi la febbre è scesa, ho ancora la testa intorpidita e le forze da dosare col contagocce, ma perlomeno riesco a preparare i pasti. Oddio, Papigà in questi giorni è stato prodigo, sebbene anche lui avesse la sua bella dose di tosse e malanneria varia, ma insomma, i pasti almeno preferisco prepararli io. Poi i piatti li lavi pure chi ne ha voglia che non dico di no, grazie.
In questi giorni sto facendo una full-immersion nei miei ricordi, mi hanno detto che è terapeutico. Lo so, non dovrei scivolare troppo nel personale, ma un mio grosso problema è questo: da tanti anni sto buttando via il bambino assieme all'acqua sporca. Io e mio fratello abbiamo sempre litigato e tanto, come succede tra fratelli nel 99 per cento dei casi, ma di una cosa devo dargli atto: non butta via niente. E per "niente" intendo il positivo della nostra infanzia che io inutilmente per trentacinque anni ho represso sperando di trovare pace. Che pace non è. Ma è un discorso troppo complicato e personale per essere sbloggato. Mi limiterò quindi a dire che inauguro un nuovo TAG: "Dal baule".  Per tenere a portata di mouse e di memoria tante piccole, belle, vecchie cose. Sperando che mi aiutino a cambiare marcia.
L'altro giorno, dopo aver parlato con la persona che mi ha suggerito di fare questo tipo di lavorìo interiore (e che io ho accettato), la prima cosa che mi è venuta in mente e che mi ha fatto sorridere è stato... un paio di pattini. Ho cercato invano su internet l'immagine del paio di pattini che avevo in mente, ma sembra che ormai siano nel dimenticatoio del mondo. Erano un paio di pattini (due a dire il vero, a una certa età sono stati sostituiti con un paio più grandi) di quelli in metallo, allungabili, non so se c'è qualcuno che se li ricorda ancora. Avevano sotto due chiavette per modificarne la lunghezza a seconda di quanto cresceva il piede, chiavetta che con il correre su e giù pian piano si allentava fino a farti perdere il pattino e cadere come un pero se non te ne accorgevi in tempo. Sopra erano allacciati alle scarpe tramite due linguette sulla punta e due sui talloni, linguette in plastica forare e attraversate da due lacci. Anche questi, se non li stringevi bene e con doppio o triplo nodo pattinavi per ben poco tempo prima di fare un volo d'angelo verso il pavimento. E di voli d'angelo ne ho fatti tanti, tanti, addirittura su un ginocchio ho ancora il ricordo visibile di uno di quei voli. Ma adoravo quei pattini. Il primo paio aveva le linguette verdi, il successivo le aveva gialle, ed entrambi erano regali di compleanno di... quanti anni fa? Trenta? Venticinque? Si, verosimilmente si. Sfrecciavo via su quegli aggeggi con il pericolo a timer dapprima nel corridoio di casa, successivamente sul marciapiede attorno al caseggiato dove abitavo una volta trasferita in città, infine sull'asfalto della via dove abitavo. E li ho adoperati per tantissimo tempo. Almeno finchè ho raggiunto il mio massimo numero di piede, che è un dignitoso 41, quindi fino a dodici anni di sicuro. E poi...
E poi niente, quei pattini avevano anche un altro difetto: all'interno delle ruote contenevano della piccole sfere di acciaio, che non ricordo come si chiamavano ma quando mio padre le nominava dicendo che le avevo perse iniziavo a sudare. Cuscinetti? Mi sembra, si, cuscinetti. Fatto sta che erano quelle a far girare bene le rotelle, per quello che ne capivo io, quindi se andavano perse o bagnate le ruote non giravano più. E i pattini diventavano difficili da governare finchè ad essere fuori uso era una rotella su quattro, inutilizzabili se le ruote in questione erano due. Così i miei pattini andarono in pensione, come tante altre cose. Ma ho un ricordo piacevolissimo di quegli aggeggi. Ricordo anche di aver invidiato una mia amica che aveva il modello "extralusso", quello con il freno sul davanti, amica invidiata fino al giorno in cui l'ha usato male ed è finita lunga distesa sull'asfalto con il mento dipinto a terra.
Appena guarisco tiro giù i Roller di Papigà, sono un 42 ma con un paio di calzettoni dovrei farmeli andare bene. Ho una tentazione fortissima di sapere se sono ancora capace di pattinare. Sul ghiaccio ho avuto la prova di esserne in grado e di fare la mia porca figura, chissà se reggo anche alla prova-vialetto...

18 commenti:

Steffola ha detto...

... le mie linguette erano rosso geranio. E ci andavo di nascosto perché una volta ho dato una botta di mento tremenda e mio padre non voleva ci andassi più. Così, appena vedevo allontanarsi l'auto... zac...:))

Giako ha detto...

Anche io li ho avuti, con linguetta rossa. Un gran sferragliare tutte le volte che li usavo. E sì, si chiamano cuscinetti a sfere quei "cosi con le sfere dentro". Non sapevo però che il fatto di avere il freno fosse da considerarsi come un lusso. La domanda mi nasce spontanea: ma te, Mamiga, come facevi a fermarti? :-O
Ah, appena è stato possibile, mi sono dato allo skate....

Mamiga ha detto...

@Giako: se ricordo bene (petta eh, devo fare un piccolo sforzo di memoria) piegavo leggermente di lato il piede destro facendo poggiare a terra solo la ruota anteriore sinistra ma lievemente girata, in modo da fare una antiquata ma ingegnosa imitazione dell' ABS...:)))
Mamma mia che bello constatare che non ero l'unica a usare quella ferraglia...

ilbaule ha detto...

potrebbero essere questi?

http://www.editricegiochi.it/tavolo/Ariaperta/img/pattini%204%20ruote%20img/bambi.gif

EEYORE22 ha detto...

sai sara che io lio ho ancora i vecchi pattinia quattro ruote,rossi della marca gioca mi pare nn ricordo bene,regalo di nonna,anchio ne ho fatte di corse in bressagio,o dalla,nonna,in giardino,adesso sono li ogni tanto li usa mio nipote,ma cn i rollerbleid,,quando se li prova sembra un pezzo di antiquariato,ma nn amo buttar via le cose,sono bei ricordi.

maidirethai ha detto...

Anch'io avevo quei pattini! Mi ricordo che avevano le ruote marroni.... ci passavo le giornate a pattinare nel vialetto di casa. Dopo qualche anno li ho sostituiti con un paio di pattini a stivaletto perchè mia madre mi aveva iscritto ad un corso di pattinaggio artistico. La cosa non funzionò affatto perchè preferivo pattinare per la strada.
Isa

LauraGDS ha detto...

Eccomi a ricordare le sonore culate prese coi pattini sotto il portone id casa che era piastrellato, quindi la gioia di noi coi pattini con le vechciette urlanti "noo lì che si rovina!" Stesso modello con le farfalline che si svitavano e i laccetti tortura. poi è venuto il modello lusso quello con l'aggancio rapido e il freno che si smollava ;)

Mamiga ha detto...

@Baule: NOOOOOOOOOOO non sono quelli, neanche lontanamente. Ci assomiglia soltanto la forma, ma i "nostri" erano decisamente più spartani, oserei dire... ruspanti! :)))

Mamiga ha detto...

@Laura: si il modello lusso con l'aggancio rapido fu regalato a mio fratello qualche anno dopo o in contemporanea con gli ultimi mesi di vita dei miei vecchi. Credo di aver tentato di usarli con i sandali una volta, perchè mi ricordo certe pizzicate sulla pelle dei piedi che mi hanno fatto desistere dall'impresa :)))

Giako ha detto...

Volevo poi farvi ricordare che a un certo punto vennero fuori le scarpe che avevano le ruote nascoste nella suola... Grande invidia per i possessori (probabilmente non ci si riusciva a camminare vista la rigidezza della suola: ma tant'è!)

Tittiz ha detto...

Quei pattini fanno parte dei miei incubi!!!
Li volevo a tutti i costi, mia madre, apprensiva all'ennesima potenza, li vedeva come strumento di morte certa, alchè le mie richieste rimanevano utopiche.
L'ho tartassata (invano) finchè non le regalarono ai miei amichetti di condominio...!!!
Allora almeno se la mamma non me li comprava, potevo "scroccarli" agli amichetti o barattarli con bici o con il mitico pedalò (che ancora sta da qualche parte nel fondaco!)
Ma.
Ma venne il giorno in cui un mio amichetto cadde con questi pattini, e cadendo si schiaccio la lingua tra i denti fino a staccarsela al 90% dalla bocca....
....la scena che vidi sembrava degna di un discreto film dell'orrore, e riuscì ad inibirmi per sempre l'uso dei pattini.
Tutt'ora, over 30 come sono non ci riusco più a metter piede...rivedo sempre quella scena davanti a me!!!

P.S.
Mia madre, pur se sconsolata per la disavventura del mio amichetto(che dovette campare per 40 giorni di soli liquidi e farsi capire a gesti), non riusciva ben a mascherare il senso di soddisfazione per la mia rinuncia a quei pattini!

mammaepoi ha detto...

i pattini mi ricordano mia mamma, lei era un drago sul ghiaccio!! ce l'hai fatta, alla prova vialetto?

utente anonimo ha detto...

IHIHIHIH....... I miei erano rossi con le ruote bianche.... Ci andavo talmente tanto , sopratutto d'estate, che sul collo del piede ho ancora una cicatrice provocata dallo sfregamento delle linguette di plastica che servivano a fermarli!!!!!!! E sulle ginocchia qualche segno di caduta!!!!!!! Mamma mia come mi hai fatto tornare indietro negli anni!!!!!!!1 Comunque noi bambine con i pattini, i maschietti con " carretti " : cassette di legno a cui mettevano ( non so come ! ) le ruote a cuscinetti... praticamente gli antenati degli skate-board... Passavamo interi pomeriggi nel cortile di casa, e sul marciapiedi si andava più veloci perchè era piastrellato!!!!
Patty

ilbaule ha detto...

uh mamma... quelli con le ruote dentro erano degli zoccoli alti 5 centimetri... .vinti (una botta di fondo schiena ogni tanto) con un concorso del dentifricio pepsodent... me lo ricordo, ma non ricordo come si chiamassero...

E poi i carrelli fatti di assi incrociate e ruotine con cuscinetti... pauroso... con la rampa box con il muro in fondo e la curva in cui immancabilmente io cadevo.... :P

utente anonimo ha detto...

ciao volevo solo presentarmi. e' la prima volta che visito questo sito e sto lentamente cominciando a frequentare i blog italiani di mamme, dopo anni che bazzico su quelli del resto del mondo....
volevo presentarvi il mio si chiama "vivere semplice e spregiudicato" ovvero diario di come crescere i propri figli in modo sano e sensato. per noi ovviamente. ma è bello anche condividere idee diverse sull'educazione dei bimbi e sulle abitudini delle famiglie. dateci un'occhiata se avete tempo.
http://www.vivere-semplice.org/
ciao a tutte.

larafa ha detto...

I pattini... chi non li ha avuti!!! Io ho usato un paio di mia zia.... avevano due ferretti che tenevano ferma la punta del piede, ma non sulla parte superiore, quindi ogni tanto il piede scappava via e quelli cominciavano a girare intorno alla caviglia.... che botte!!!!

roberta67 ha detto...

Anch'io, anch'io ce li avevo, rossi, con le ruote nere. Mi divertivo a lasciare le frenate sul parquet della sala (mia madre non era molto contenta...) Si frenava (per chi, come me, aveva il modello economico dal 20 al 37 di piede...) mettendo dietro il piede destro e strisciando entrambe le ruote di gomma, che si consumavano irregolarmente solo dal lato interno! E quanti tagli sui piedi con i ferretti se li portavi con le superga basse e senza calzini!c'ho ancora le cicatrici. Io usavo gli stipiti delle porte, cuscino legato da mio padre sul sedere, e poi, in strada. Li rivoglio! (mi andrebbero ancora bene.)

smemopaola ha detto...

linguetta rossa con ruote nere anche per me ;)

che fortiiii, grazie mamigà non me li ricordavo mica più