Allora da dove inizio?
Facciamo dal pensiero che in questi giorni mi riempie la testa per forza di causa maggiore: faccio una gran fatica a camminare, il che rende ogni cosa enormemente più pesante di quanto dovrebbe essere. Ieri Papigà è andato a ritirare l'esito della RM: c'è un inizio di ernia cervicale, e il medico ieri pomeriggio mi ha fatto l'impegnativa per una visita ortopedica da effettuarsi tassativamente entro una settimana. Oggi proviamo a prendere appuntamento, per fortuna nel raggio di quaranta chilometri da qui possiamo contare su sei o sette strutture ospedaliere... da qualche parte riusciremo a combinare, no? Il piede è da operare e presto, e nonostante mi vengano i brividi all'idea di tornare in sala operatoria anche se solo in day-hospital, giuro non vedo l'ora di porre una fine a questa cosa. Cortisone non ne posso prendere più, ho già raggiunto una considerevole dose oltre la quale (sempre secondo il medico) non è bene andare. E non posso che fidarmi. E fermarmi, perchè è l'unica cosa che mi può dar sollievo, visto che gli antinfiammatori riescono a giovare poco o niente. E meno male che mangio, anzi, stra-mangio, che se da una parte mi fa pensare che se va avanti così tra un po' mi salteranno sopra anzichè girarmi attorno, dall'altra almeno lo stomaco tien botta ai farmaci e non solo grazie alle dosi di gastroprotezione. Per fortuna il mio istinto va in gran caccia di yogurt (e non di altre porcherie), cosa strana per me che non amo molto il latte, ma ho letto in giro che quando si ha gran voglia di un determinato cibo è perchè il corpo ne ha bisogno. E così... giù!
E allora mi fermo, ci provo almeno. Provo a non far caso al caos che ho in casa, il che mi da estremamente sui nervi, ma o cambio modo di guardare le cose e mi convinco che è una situazione temporanea, o sclero. E per fortuna che ho qui mia madre, che almeno mi tien buono il Power quando non posso far altro che stare a letto e lo fa svagare portandolo a spasso, e grande cosa, mi da una mano con lo stiro (quello proprio non riesco a farlo). Se tutto questo fosse accaduto un anno fa sarebbe stato un guaio enorme. Qualunque sia di dio che sta lassù, decisamente vede e provvede.
Altro? Papigà è rientrato al lavoro due giorni fa, finite le ferie. Ferie stressanti per lui, povero, che oltre a dover far fronte al mio stato e a quello di suo padre (che un mese fa ha avuto una trombosi) si è dovuto pippare quasi in toto l'imbiancatura delle due stanze di sopra e del bagno di sotto, perchè il mio contributo è stato decisamente esiguo rispetto a quello che avrebbe dovuto essere. E poi c'è la festa del paese, a cui quest'anno sta dando il suo contributo pratico nell'organizzazione. La festa si terrà il giorno di ferragosto, e lui si occupa della lotteria per bambini assieme ad altri genitori (che poi devo ancora capire cosa fanno gli altri genitori in questione, visto che Papigà è tutto il tempo in giro a racimolar premi, chiedere e ottenere le varie autorizzazioni in Comune, fare volantinaggio delle locandine eccetera eccetera). Ma vabbè. Giusto poco tempo fa si lamentava del fatto che nonostante siano quasi otto anni che viviamo qui conosceva poca gente in paese, beh, in questo mese si è abbondantemente rifatto: buon sangue non mente, e con la stessa faccia tosta che ha reso famoso suo padre al suo paese, Papigà ha racimolato tanti di quei premi per la lotteria da far invidia a un negozio! Bene, ho piacere che si renda utile nel sociale, è sempre stato il suo desiderio e visto che gli riesce decisamente bene dandogli anche soddisfazione, posso anche sopportare i messaggini dei suoi collaboratori che rompono i marones alle undici e mezzo di sera e alle sette e mezzo del mattino. Se non altro ha un'alternativa solida allo stress del suo lavoro di questo periodo: io non mi spiegherò mai e poi mai perchè caspio col caldo la gente non trova di meglio da fare che stressare la vita ai carabinieri giorno e notte. Passi per le disgrazie, i furti e le rapine, ma che caspio chiami il 112 se sei incolonnato in autostrada perchè sei stato così fesso da metterti in viaggio con quaranta gradi all'ombra in un orario improponibile e senza nemmeno l'idea di una bottiglia di acqua nel bagagliaio? Cosa devono farti i carabinieri, mandare l'elicottero per tirarti su l'auto e portarti a casa al volo? Moh...
Al Power sto cercando di far fare un piccolo salto di qualità: l'aiuto concreto in casa. Un po' perchè ne ho realmente bisogno, e un po' perchè è ora, secondo me, che che capisca che il suo contributo non è per me un gioco solamente, ma ha un gran valore pratico e non deve essere occasionale. L'altro ieri come al solito gli ho chiesto di aiutarmi a portare in fondo al vialetto la carta per la raccolta ecologica, e lui come sempre si è offerto di venire in bici. NO, gli ho detto, se vieni in bici non puoi portare uno dei due cartoni pieni e mi tocca fare due viaggi, e sai quanto mi costa camminare. Dopo un po' di tentennamenti si è convinto, e se dapprima ha trovato mille difficoltà nell'alzare lo scatolo assegnatogli per via delle dimensioni non proprio baby, dopo qualche tentativo ha trovato la sua soluzione su misura per alzarlo e ha fatto quello che doveva fare. Salvo poi arrivare in fondo al vialetto e decidere che lo scatolo andava svuotato lì sul posto, ma l'ho fermato per tempo. Questo è solo un piccolo episodio tra i tanti, ma in questi giorni davvero ci stiamo impegnando a fondo in questo senso. Andare a prendersi il pigiama da solo e vestirsi mi evita sofferenza fisica, come prendersi da solo il bicchiere per bere salendo sulla sedia e portare in frigorifero una bottiglia d'acqua nuova, preparare il tavolo non solo una volta a settimana ma quasi quotidianamente e insaponarsi da solo in doccia i piedini e le gambine senza farmi chinare. E lui è bravo, molto bravo, queste cose le sa fare da tanto tempo, ma il passaggio che stiamo cercando di fare è dal "lo faccio ogni tanto per farmi vedere bravo" al "è compito mio, sono abbastanza grande per farlo, perchè in casa posso essere utile facendo la mia parte e siamo tutti più contenti". Io mi auguro di fare bene, anche perchè sinceramente inorridisco nel vedere mamme con figli più grandi del mio, molto più grandi, che si lamentano in continuazione perchè devono ancora correr dietro a pargoli quindicenni che non sanno dove sono le mutande pulite nel cassetto. Poi magari avrò altri problemi perchè il figlio perfetto non esiste, ma almeno quello dell'indipendenza è un concetto che vorrei che mio figlio assumesse come stile di vita. E voglio iniziare da questi anni.
Per ora mi fermo qui. Un po' perchè mi fa male la mano destra, ma soprattutto perchè ho una gran fame: sono le otto e mezzo del mattino (l'orologio di splinder deve essere in avaria), sono sola in casa (il Power è in trasferta dalla nonna e Papigà è al lavoro da due ore) e mi apsetta una rara colazione in solitudine, siore e siori suonate le trombe, SENZA CARTONI ANIMATI!
Facciamo dal pensiero che in questi giorni mi riempie la testa per forza di causa maggiore: faccio una gran fatica a camminare, il che rende ogni cosa enormemente più pesante di quanto dovrebbe essere. Ieri Papigà è andato a ritirare l'esito della RM: c'è un inizio di ernia cervicale, e il medico ieri pomeriggio mi ha fatto l'impegnativa per una visita ortopedica da effettuarsi tassativamente entro una settimana. Oggi proviamo a prendere appuntamento, per fortuna nel raggio di quaranta chilometri da qui possiamo contare su sei o sette strutture ospedaliere... da qualche parte riusciremo a combinare, no? Il piede è da operare e presto, e nonostante mi vengano i brividi all'idea di tornare in sala operatoria anche se solo in day-hospital, giuro non vedo l'ora di porre una fine a questa cosa. Cortisone non ne posso prendere più, ho già raggiunto una considerevole dose oltre la quale (sempre secondo il medico) non è bene andare. E non posso che fidarmi. E fermarmi, perchè è l'unica cosa che mi può dar sollievo, visto che gli antinfiammatori riescono a giovare poco o niente. E meno male che mangio, anzi, stra-mangio, che se da una parte mi fa pensare che se va avanti così tra un po' mi salteranno sopra anzichè girarmi attorno, dall'altra almeno lo stomaco tien botta ai farmaci e non solo grazie alle dosi di gastroprotezione. Per fortuna il mio istinto va in gran caccia di yogurt (e non di altre porcherie), cosa strana per me che non amo molto il latte, ma ho letto in giro che quando si ha gran voglia di un determinato cibo è perchè il corpo ne ha bisogno. E così... giù!
E allora mi fermo, ci provo almeno. Provo a non far caso al caos che ho in casa, il che mi da estremamente sui nervi, ma o cambio modo di guardare le cose e mi convinco che è una situazione temporanea, o sclero. E per fortuna che ho qui mia madre, che almeno mi tien buono il Power quando non posso far altro che stare a letto e lo fa svagare portandolo a spasso, e grande cosa, mi da una mano con lo stiro (quello proprio non riesco a farlo). Se tutto questo fosse accaduto un anno fa sarebbe stato un guaio enorme. Qualunque sia di dio che sta lassù, decisamente vede e provvede.
Altro? Papigà è rientrato al lavoro due giorni fa, finite le ferie. Ferie stressanti per lui, povero, che oltre a dover far fronte al mio stato e a quello di suo padre (che un mese fa ha avuto una trombosi) si è dovuto pippare quasi in toto l'imbiancatura delle due stanze di sopra e del bagno di sotto, perchè il mio contributo è stato decisamente esiguo rispetto a quello che avrebbe dovuto essere. E poi c'è la festa del paese, a cui quest'anno sta dando il suo contributo pratico nell'organizzazione. La festa si terrà il giorno di ferragosto, e lui si occupa della lotteria per bambini assieme ad altri genitori (che poi devo ancora capire cosa fanno gli altri genitori in questione, visto che Papigà è tutto il tempo in giro a racimolar premi, chiedere e ottenere le varie autorizzazioni in Comune, fare volantinaggio delle locandine eccetera eccetera). Ma vabbè. Giusto poco tempo fa si lamentava del fatto che nonostante siano quasi otto anni che viviamo qui conosceva poca gente in paese, beh, in questo mese si è abbondantemente rifatto: buon sangue non mente, e con la stessa faccia tosta che ha reso famoso suo padre al suo paese, Papigà ha racimolato tanti di quei premi per la lotteria da far invidia a un negozio! Bene, ho piacere che si renda utile nel sociale, è sempre stato il suo desiderio e visto che gli riesce decisamente bene dandogli anche soddisfazione, posso anche sopportare i messaggini dei suoi collaboratori che rompono i marones alle undici e mezzo di sera e alle sette e mezzo del mattino. Se non altro ha un'alternativa solida allo stress del suo lavoro di questo periodo: io non mi spiegherò mai e poi mai perchè caspio col caldo la gente non trova di meglio da fare che stressare la vita ai carabinieri giorno e notte. Passi per le disgrazie, i furti e le rapine, ma che caspio chiami il 112 se sei incolonnato in autostrada perchè sei stato così fesso da metterti in viaggio con quaranta gradi all'ombra in un orario improponibile e senza nemmeno l'idea di una bottiglia di acqua nel bagagliaio? Cosa devono farti i carabinieri, mandare l'elicottero per tirarti su l'auto e portarti a casa al volo? Moh...
Al Power sto cercando di far fare un piccolo salto di qualità: l'aiuto concreto in casa. Un po' perchè ne ho realmente bisogno, e un po' perchè è ora, secondo me, che che capisca che il suo contributo non è per me un gioco solamente, ma ha un gran valore pratico e non deve essere occasionale. L'altro ieri come al solito gli ho chiesto di aiutarmi a portare in fondo al vialetto la carta per la raccolta ecologica, e lui come sempre si è offerto di venire in bici. NO, gli ho detto, se vieni in bici non puoi portare uno dei due cartoni pieni e mi tocca fare due viaggi, e sai quanto mi costa camminare. Dopo un po' di tentennamenti si è convinto, e se dapprima ha trovato mille difficoltà nell'alzare lo scatolo assegnatogli per via delle dimensioni non proprio baby, dopo qualche tentativo ha trovato la sua soluzione su misura per alzarlo e ha fatto quello che doveva fare. Salvo poi arrivare in fondo al vialetto e decidere che lo scatolo andava svuotato lì sul posto, ma l'ho fermato per tempo. Questo è solo un piccolo episodio tra i tanti, ma in questi giorni davvero ci stiamo impegnando a fondo in questo senso. Andare a prendersi il pigiama da solo e vestirsi mi evita sofferenza fisica, come prendersi da solo il bicchiere per bere salendo sulla sedia e portare in frigorifero una bottiglia d'acqua nuova, preparare il tavolo non solo una volta a settimana ma quasi quotidianamente e insaponarsi da solo in doccia i piedini e le gambine senza farmi chinare. E lui è bravo, molto bravo, queste cose le sa fare da tanto tempo, ma il passaggio che stiamo cercando di fare è dal "lo faccio ogni tanto per farmi vedere bravo" al "è compito mio, sono abbastanza grande per farlo, perchè in casa posso essere utile facendo la mia parte e siamo tutti più contenti". Io mi auguro di fare bene, anche perchè sinceramente inorridisco nel vedere mamme con figli più grandi del mio, molto più grandi, che si lamentano in continuazione perchè devono ancora correr dietro a pargoli quindicenni che non sanno dove sono le mutande pulite nel cassetto. Poi magari avrò altri problemi perchè il figlio perfetto non esiste, ma almeno quello dell'indipendenza è un concetto che vorrei che mio figlio assumesse come stile di vita. E voglio iniziare da questi anni.
Per ora mi fermo qui. Un po' perchè mi fa male la mano destra, ma soprattutto perchè ho una gran fame: sono le otto e mezzo del mattino (l'orologio di splinder deve essere in avaria), sono sola in casa (il Power è in trasferta dalla nonna e Papigà è al lavoro da due ore) e mi apsetta una rara colazione in solitudine, siore e siori suonate le trombe, SENZA CARTONI ANIMATI!
6 commenti:
"inorridisco nel vedere mamme con figli più grandi del mio, molto più grandi, che si lamentano in continuazione perchè devono ancora correr dietro a pargoli quindicenni che non sanno dove sono le mutande pulite nel cassetto."
Ah beh sai arrivano anche in là con l'età e ti urlano da una parte all'altra della casa:"Amore dove sono le mutante pulite?!?!"
E purtroppo ora come ora non solo i maschi.
Beh, io guardo i maschi perchè è da mamma di maschio il mio futuro, almeno per ora... Faccio il possibile e poi oh, se non ci arriva posso almeno dire di averci provato ;p Conosco donne, e purtroppo anche giovani, che per principio partono dal presupposto che se la mamma è in casa ad accudire i figli e non lavora fuori (o lo fa solo per qualche ora al giorno) ha il dovere di sostituirsi a loro in tutto e per tutto evitandogli qualsivoglia responsabilità.
No, grazie. Non a casa di Mamigà. Mamigà sarà anche egoista ma se il Power si mette il pigiama da solo le avanzano cinque minuti in più per corcettare. E non solo.
concordo con l'idea dell'insegnare fin da piccoli ad essere autosufficienti via via con le proprie capacità dell'età.
ma rassegnati! potrei stilarti una lista di uomini incredibile delle età più varie che davanti ad un cassetto pieno di biancheria non "vedono" la pila di mutande pulite! A partire da mio padre, via via ho raccimolato testimonianze le più disparate che concordano con la teoria che un uomo dentro ad un cassetto/armadio non riescono a vederne il contenuto. ;)
si si, concordo, i maschi incapaci di associare luoghi e cose ce ne sono di tutte le età!!!
Il mio addirittura si chiede dove sono i boxer che vuole mettersi guardando il cassetto dove sono riposti; il tutto senza usare le mani per scansare il contenuto e fare la ricerca del determinato accessorio...no, per lui se non è a colpo d'occhio vuol dire che non c'è....:-//
..e questo è successo per altro abbigliamento, prodotti sanitari, cose in frigo etc etc....
Innanzitutto voglio farti un grosso in bocca al lupo affinche' tutti questi malanni siano presto solo un ricordo ...per il resto penso che con un po' di pazienza alcuni risultati si possono raggiungere ...
Mi dispiace per le tue condizioni di salute, spero tu ti riprenda presto...Per i tuoi sforzi nel rendere indipendente tuo figlio concordo, anche io mi impegno con i miei, a volte è dura, perchè mi stanco a ripetergli le cose, ma io ho tre maschi in casa e se non mi impunto un pò non ottengo nulla...ho lottato mesi affinchè imparasserò a riporre il piagiama sotto il cuscino, dopo averlo ripetuto miliardi di volte e dopo che quando non lo riponevano lo trovavano sul divano dove lo avevano lasciato, hanno imparato, è dura ma bassta tanta pazienza...ora dovrei insegnargli ad aiutarmi di più in casa, per ora apparecchiano e sparecchiano, mi aiutano a riporre la spesa e riordinano la cameretta, tornati dal mare vorrei riuscire ad insegnargli a rifare il letto...Un abbraccio e guarisci presto!
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