L'altro giorno, l'ho accennato a Meg, ho fatto una telefonata di quelle che ti lasciano basita, quelle telefonate in cui riesci a dire solo qualche "eh, ah si, uhm...". Avete presente Gigi Proietti in quella pubblicità? Ecco.
Dall'altra parte del telefono una mia parente che ha due bambine. Abbiamo fatto diversi discorsi, tutti che giravano attorno al tema "figli". Non è una novità. E non è nemmeno una novità il fatto che ogni volta che parlo con lei (parlo? La ascolto, è più realistico) io mi debba pentire di aver composto il suo numero di telefono, ma questo è un altro discorso. La sua mentalità la conosco ormai, e non mi dovrei nemmeno più meravigliare di quello che dice e di come lo dice. Mi ha però fatto riflettere. Magari anch'io sparo certe cavolate, o magari anche le penso soltanto, e se mi guardo bene dentro è così.
Frasi del tipo "eh io ci ho messo tre giorni a spannolinare la mia grande", ben sapendo che io ci ho messo quattro mesi abbondanti per spannolinare Trippa e chi mi legge da tempo sa che non è stata affatto una passeggiata. Oppure "eh se sei nato il primo di gennaio ti attacchi al cazzo e perdi l'anno, non puoi pretendere che tuo figlio sia come gli altri nati una settimana prima (ma si era dimenticata che Trippa gli anni li compie il sei). E tutto così, tutta la telefonata così. E tra una cazzata e l'altra "eh ma se i figli hanno dei difetti mica è colpa loro, sono i genitori che devono farsi un esame di coscienza. Ci sono bambine all'asilo che a tre anni hanno bisogno di un pannolino per fare la cacca, ti pare che non abbiano madri deficienti?".
Ora, lascio da parte gli insulti che mi sono tenuta dentro perchè sono inutili. Lascio da parte anche quello che mi veniva da risponderle, del tipo che sua figlia in tre giorni è stata spannolinata ma a tre anni anzichè parlare urlava bisillabi. Però ci ho pensato su.
Vero, ogni tanto anch'io mi lascio prendere dal giudizio sulle altre madri, e da oggi mi guarderò bene dal farlo di primo acchito. I bambini non sono tutti uguali e neanche le madri, se penso a quello che faccio per Trippa non posso che pensare di fare del mio meglio, sicura che comunque sbagli ne faccio e anche tanti. E ho pensato anche che forse se anzichè giudicare le altre mamme si cercasse di comunicare un po' di più, aprendo le orecchie anzichè solo la bocca, forse avremmo molte meno crisi di solitudine e più solidarietà nel momento del bisogno, perchè sono certa che ogni mamma che mi legge prima o poi si è trovata in difficoltà nel dover scegliere una strada piuttosto che un'altra nell'educare un figlio. Quando vado a portare Trippa all'asilo ogni tanto scambio qualche parola con altre mamme e mi fa piacere, ma vedo anche tante facce che puntano addosso ad altre come spilli perchè c'è un bimbo che disturba, uno che fa i dispetti, uno che è perennemente scapigliato o disordinato o uno che due volte la settimana se ne torna a casa con il sacchetto del cambio in mano perchè se l'è fatta addosso (e quasi sempre i maschietti, guarda un po').
Le mie forse sono frasi scontate, ma oggi sto riflettendo su questa cosa. E spero che mi torni in mente la prossima volta che comporrò quel numero di telefono.
Dall'altra parte del telefono una mia parente che ha due bambine. Abbiamo fatto diversi discorsi, tutti che giravano attorno al tema "figli". Non è una novità. E non è nemmeno una novità il fatto che ogni volta che parlo con lei (parlo? La ascolto, è più realistico) io mi debba pentire di aver composto il suo numero di telefono, ma questo è un altro discorso. La sua mentalità la conosco ormai, e non mi dovrei nemmeno più meravigliare di quello che dice e di come lo dice. Mi ha però fatto riflettere. Magari anch'io sparo certe cavolate, o magari anche le penso soltanto, e se mi guardo bene dentro è così.
Frasi del tipo "eh io ci ho messo tre giorni a spannolinare la mia grande", ben sapendo che io ci ho messo quattro mesi abbondanti per spannolinare Trippa e chi mi legge da tempo sa che non è stata affatto una passeggiata. Oppure "eh se sei nato il primo di gennaio ti attacchi al cazzo e perdi l'anno, non puoi pretendere che tuo figlio sia come gli altri nati una settimana prima (ma si era dimenticata che Trippa gli anni li compie il sei). E tutto così, tutta la telefonata così. E tra una cazzata e l'altra "eh ma se i figli hanno dei difetti mica è colpa loro, sono i genitori che devono farsi un esame di coscienza. Ci sono bambine all'asilo che a tre anni hanno bisogno di un pannolino per fare la cacca, ti pare che non abbiano madri deficienti?".
Ora, lascio da parte gli insulti che mi sono tenuta dentro perchè sono inutili. Lascio da parte anche quello che mi veniva da risponderle, del tipo che sua figlia in tre giorni è stata spannolinata ma a tre anni anzichè parlare urlava bisillabi. Però ci ho pensato su.
Vero, ogni tanto anch'io mi lascio prendere dal giudizio sulle altre madri, e da oggi mi guarderò bene dal farlo di primo acchito. I bambini non sono tutti uguali e neanche le madri, se penso a quello che faccio per Trippa non posso che pensare di fare del mio meglio, sicura che comunque sbagli ne faccio e anche tanti. E ho pensato anche che forse se anzichè giudicare le altre mamme si cercasse di comunicare un po' di più, aprendo le orecchie anzichè solo la bocca, forse avremmo molte meno crisi di solitudine e più solidarietà nel momento del bisogno, perchè sono certa che ogni mamma che mi legge prima o poi si è trovata in difficoltà nel dover scegliere una strada piuttosto che un'altra nell'educare un figlio. Quando vado a portare Trippa all'asilo ogni tanto scambio qualche parola con altre mamme e mi fa piacere, ma vedo anche tante facce che puntano addosso ad altre come spilli perchè c'è un bimbo che disturba, uno che fa i dispetti, uno che è perennemente scapigliato o disordinato o uno che due volte la settimana se ne torna a casa con il sacchetto del cambio in mano perchè se l'è fatta addosso (e quasi sempre i maschietti, guarda un po').
Le mie forse sono frasi scontate, ma oggi sto riflettendo su questa cosa. E spero che mi torni in mente la prossima volta che comporrò quel numero di telefono.
8 commenti:
Cara,Sara,il bambino che tenevo io,nn ti dico,sua mamma cosa ci ha messo a togliere il pannolino,e quando glilo toglieva la faceva da pertutto,sai le notti,che si alzava per rifargli il letto,poi a chiesto al pediatra,che gli ha risposto,"signora ogni bambino ha i suoi tempi",quindi,a me il modo che te lo dice,e piu un fatto di pavoneggiarsi cm madre perfetta,cn figlie perfette.Per me ogni bambino a il suo tempo per le cose,e nn per questo e colpa dei genitori..
Sara, da figlia io credo che crescere un bambino sia la cosa più bella e più maledettamente difficile del mondo.
Ma, soprattutto, credo che sia un percorso, da fare insieme, un passo dopo l'altro.
Aspettandosi quando uno resta indietro, rispettando ciascuno i tempi dell'altro e assaporandone ogni istante per poter realmente dire di essere cresciuti tutti: bambino, mamma e papà.
Il confronto con le altre situazioni si può anche fare, ma questa non è una gara in cui vince chi butta per primo il pannolino... se qualcuno lo crede, beh tu non farti influenzare e tira dritto per la tua strada tenendo ben salda la manina di Trippa :)
Un bacio :)
Sara, da figlia io credo che crescere un bambino sia la cosa più bella e più maledettamente difficile del mondo.
Ma, soprattutto, credo che sia un percorso, da fare insieme, un passo dopo l'altro.
Aspettandosi quando uno resta indietro, rispettando ciascuno i tempi dell'altro e assaporandone ogni istante per poter realmente dire di essere cresciuti tutti: bambino, mamma e papà.
Il confronto con le altre situazioni si può anche fare, ma questa non è una gara in cui vince chi butta per primo il pannolino... se qualcuno lo crede, beh tu non farti influenzare e tira dritto per la tua strada tenendo ben salda la manina di Trippa :)
Un bacio :)
Sara, da figlia io credo che crescere un bambino sia la cosa più bella e più maledettamente difficile del mondo.
Ma, soprattutto, credo che sia un percorso, da fare insieme, un passo dopo l'altro.
Aspettandosi quando uno resta indietro, rispettando ciascuno i tempi dell'altro e assaporandone ogni istante per poter realmente dire di essere cresciuti tutti: bambino, mamma e papà.
Il confronto con le altre situazioni si può anche fare, ma questa non è una gara in cui vince chi butta per primo il pannolino... se qualcuno lo crede, beh tu non farti influenzare e tira dritto per la tua strada tenendo ben salda la manina di Trippa :)
Un bacio :)
Mah, dico che una madre perfetta, che sa dare risposte a tutto, che è sicura di tutto e che sa fare tutto, mi sta sulle balle...mettersi a fare il guinnes dei primati per spannolinare, mi pare delirante... io ho penato per togiere i pannolini ai miei figli, ma non pensavo fosse una cosa grave...;-)
Evvai, mia madre si è beccata una botta di deficiente, io ho fatto la pipì nel letto fino ai quattro anni!!!! ;-)
Scherzi a parte, di sbagli se ne commettono sempre, sicuramente, e proprio per questo non penso sia giusto giudicare gli altri. Persino un tale di nome Gesù, se non sbaglio, suggeriva di non guardare la pagliuzza negli occhi del vicino, ma piuttosto la trave che si trova nel tuo stesso occhio. Io lo farei notare alla tua parente!
Evvai, mia madre si è beccata una botta di deficiente, io ho fatto la pipì nel letto fino ai quattro anni!!!! ;-)
Scherzi a parte, di sbagli se ne commettono sempre, sicuramente, e proprio per questo non penso sia giusto giudicare gli altri. Persino un tale di nome Gesù, se non sbaglio, suggeriva di non guardare la pagliuzza negli occhi del vicino, ma piuttosto la trave che si trova nel tuo stesso occhio. Io lo farei notare alla tua parente!
Evvai, mia madre si è beccata una botta di deficiente, io ho fatto la pipì nel letto fino ai quattro anni!!!! ;-)
Scherzi a parte, di sbagli se ne commettono sempre, sicuramente, e proprio per questo non penso sia giusto giudicare gli altri. Persino un tale di nome Gesù, se non sbaglio, suggeriva di non guardare la pagliuzza negli occhi del vicino, ma piuttosto la trave che si trova nel tuo stesso occhio. Io lo farei notare alla tua parente!
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