Ieri sera Trippa si è addormentato alle cinque e mezzo davanti ai cartoni animati, e se si è addormentato mentre facevo andare a ritmo sostenuto la macchina da cucire a distanza quattro metri scarsi, significa che era proprio disintegrato. Non so cosa abbia fatto all'asilo, era l'ultimo giorno, nè lo saprò probabilmente mai, fatto sta che è crollato come un pero.
Voglio dimenticare ciò che è successo tra le nove (ora in cui Papigà si è alzato) e le dieci (ora in cui io e mia madre siamo uscite per fare spesa), perchè è stato un innalzarsi di litigate e capricci tra i due uomini di casa.
Di tutto questo mi è rimasto un attacco di emicrania nel pomeriggio, attacco ovvio e previsto dopo un numero così considerevole di ore decisamente poco sane. Pare infatti che il mio fisico (o la mia psiche?) rifiuti un trattamento del genere, e svuoti tutta la sua incazzosità mettendomi KO con l'emicrania e tutto quello che ne consegue. E meno male che passati gli effetti indesiderati dei miei amici triptani tutto sommato con mio figlio si è convissuto in maniera relativamente civile, dico meno male perchè Papigà alle sei e trenta se n'è andato al lavoro stasera lasciandoci a passare la serata soli con le gatte.
Ho una vaga la speranza che i prossimi quindici giorni di ferie dall'asilo di mio figlio non debbano essere tutti così, visto che sono straconvinta che la cosa che lo rende esasperante al massimo è proprio la mancanza della sua maggior valvola di sfogo, il gioco con i suoi amici. Credo che farò la vile vigliacca approfittatrice e accetterò la proposta delle nonne di prenderselo e coccolarselo alternativamente. Fate, fate pure. Per me non c'è problema. Tanto la mia parte la faccio comunque, non c'è pericolo...
- Ore 22.30: brutto sogno. Pianti, mamma consola e si riaddormenta.
- Ore 24.00: si lamenta nel letto. Scendo a vedere, si sta rotolando. Faccio due rapidi calcoli e giungo alla conclusione (e non sbaglio mai!) che sono troppe ore che non fa pipì, quindi il lamento è dovuto a una vescica che pretende quello che le spetta di diritto... svuotamento rapido. Lo convinco a venire in bagno, lui accetta, ma davanti al wc si blocca e inizia a urlare neanche avesse visto Shreck in carne, ossa e riduttore. Alchè mi spazientisco (inzomma, mi ero appena addormentata anch'io) e vola una micropappina, quel tanto che basta a far sedere su Shreck Trippa.
- Ore 24.30: dopo mezz'ora di tentativi di convincimento e un cucchiaio di sciroppo per la tosse Trippa rinviene e chiede di dormire nel lettone. Visto che Papigà non sarebbe rientrato prima delle due di notte ho acconsentito per la pace della casa, Trippa viene nel lettone e inizia a russare.
- Ore 2.30: Papigà rientra dal lavoro, ovviamente mi trova sveglia. Porta Trippa nel suo letto e a sua volta si accomoda. E inizia a russare lui.
- Verso le tre (credo siano state le tre) mi addormento e iniziano gli incubi. Alle cinque e trenta mi sveglio e decido che è ora di basta, scendo, prendo il ricamo in mano e mi piazzo davanti al televideo.
- Alle sei e mezzo Trippa ovviamente si sveglia, ha esaurito le sue tredici ore di sonno.
Voglio dimenticare ciò che è successo tra le nove (ora in cui Papigà si è alzato) e le dieci (ora in cui io e mia madre siamo uscite per fare spesa), perchè è stato un innalzarsi di litigate e capricci tra i due uomini di casa.
Di tutto questo mi è rimasto un attacco di emicrania nel pomeriggio, attacco ovvio e previsto dopo un numero così considerevole di ore decisamente poco sane. Pare infatti che il mio fisico (o la mia psiche?) rifiuti un trattamento del genere, e svuoti tutta la sua incazzosità mettendomi KO con l'emicrania e tutto quello che ne consegue. E meno male che passati gli effetti indesiderati dei miei amici triptani tutto sommato con mio figlio si è convissuto in maniera relativamente civile, dico meno male perchè Papigà alle sei e trenta se n'è andato al lavoro stasera lasciandoci a passare la serata soli con le gatte.
Ho una vaga la speranza che i prossimi quindici giorni di ferie dall'asilo di mio figlio non debbano essere tutti così, visto che sono straconvinta che la cosa che lo rende esasperante al massimo è proprio la mancanza della sua maggior valvola di sfogo, il gioco con i suoi amici. Credo che farò la vile vigliacca approfittatrice e accetterò la proposta delle nonne di prenderselo e coccolarselo alternativamente. Fate, fate pure. Per me non c'è problema. Tanto la mia parte la faccio comunque, non c'è pericolo...
1 commento:
io prenderei in ocnbsiderazione anche l'idea di offirei un caffè ad una mamma a turno per tutti i giorni non di festa per un paio di ore: tu ti siedi e chiachcieri e trippa e amico giocano un po' tra loro
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